© Buchheim Museum / Rejmer

Buchheim Museum


Contatto

Buchheim Museum
Am Hirschgarten 1
D-82347 Bernried
Germania

Telefono:+ 49 (0) 8158 – 99 700
Indirizzo E-mail:info@buchheimmuseum.de
Indirizzo Internet: www.buchheimmuseum.de


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Apertura

Aprile - Ottobre
ogni giorni dalle
10.00 alle 18.00
lunedi chiuso

Novembre - Marzo
ogni giorni dalle
10.00 alle 17.00
lunedi chiuso

Chiuso dec. 24 e 31


Prezzi

Adulti 13,00 €
Anziani a partire da 65 anni 12,00 €
Ragazzi dai 6 ai 17 anni, studenti, disabili 6,50 €
Bambini fino a 6 anni libero
Famiglie (due adulti, tre bambini)) 28,00 €
5-Ticket (cinque ingressi al Museo) 58,00 €
Gruppi (a partire da 15 persone) per persona 11,50 €
Biglietto serale (1 ora prima della chiusura) 9,50 €
Biglietto annuale 40,00 €
 

Come raggiungere il Museo

S6 (S-Bahn = treni urbani) fino a Tutzing e autobus RVO, linea 9614, direzione Penzberg

DB (Deutsche Bundesbahn = ferrovie tedesche) fino a Bernried (con percorso a piedi fino al museo di ca. 20 minuti)

S6 (treni urbani) fino a Starnberg e al museo oppure con traghetti di linea (Bayerische Seenschifffahrt) fino a Bernried

A95 (Autostrada München – Garmisch-Partenkirchen), uscita Seeshaupt


Nave

Dal maggio al ottobre
Orario linee per il museo
ogni giorni fuore lunedi.

Percorso a piedi dall’attracco del traghetto al museo ca. 15 minuti.

”Kombi-Ticket Museumsschiff“: € 31,00
(biglietto comprensivo di traghettamento ed entrata al museo)

Orario & Vendita biglietti:
Bayerische Seenschifffahrt (navigazione lacustre bavarese)
tel.: +49 (81 51) 120 23 e 80 61


Visite Guidate

Prenotazioni al numero di tel.: +49 (81 58) 99 70 32 o fuehrung@buchheimmuseum.de

Visita guidata: € 150,00
non comprende il biglietto d’ingresso per gruppi
(fino a un massimo di 25 persone): € 11,50 / per persona

Visita guidata in lingua italiana: € 180,00
non comprende il biglietto d’ingresso per gruppi
(fino a un massimo di 25 persone): € 11,50 / per persona

Visite guidate per scolaresche: € 5,00 / per persona
non comprende il biglietto d’ingresso: € 6,50 / per persona


Il Bookshop del Museo e la Caffetteria

Oltre a una caffetteria prospiciente a una stupenda terrazza il Museo ospita un proprio bookshop. Nel suo interno, accanto a cartoline e poster, è possibile trovare anche articoli di artigianato artistico proveniente da tutto il mondo, la cui proposta viene costantemente rinnovata, nonché libri di Lothar-Günther Buchheim, cataloghi e riviste d'arte riguardanti le collezioni e, infine, una selezione di opere letterarie inerenti ai singoli settori delle raccolte.


Il Buchheim Museum

Il museo è situato a nord di Bernried, in un meraviglioso parco, sulle sponde del lago di Starnberg. Alberi secolari, stagni incantati, pagode, sculture e altre opere d'arte ornano il sentiero che conduce il visitatore dal parcheggio, sulla Statale 2063, fino all’edificio che ospita il Museo.

L'architettura – Il complesso che accoglie la Collezione Buchheim

Günter Behnisch ha espressamente creato per le collezioni del pittore, fotografo, editore, autore di libri d'arte e di romanzi Lothar-Günther Buchheim un edificio che rispecchiasse la straordinaria varietà delle raccolte. Nelle sale rivolte a nord sono esposti dipinti, acquarelli, disegni e stampe grafiche degli Espressionisti: il cuore della leggendaria Collezione Buchheim. In entrambe le ”torri“, che si ergono per più piani, vi sono sale più intime riservate alle raccolte a carattere etnologico ed etnografico e alle opere eseguite dallo stesso Buchheim. La particolarità dell’edificio è rappresentata da un pontile lungo ben dodici metri sospeso sul lago. Nelle giornate limpide si può ammirare una vista che spazia da Starnberg alla catena alpina.

Quattro Musei sotto un unico tetto

Nel suo museo, Buchheim unisce tutto ciò che normalmente viene esposto in musei diversi. Oli e lavori su carta sono appesi, l’uno attiguo all’altro, accanto a lavori d’artigianato artistico, provenienti da tutto il mondo, di artigianato popolare bavarese e di oggetti di culto africani e di altri paesi extraeuropei realizzando un incontro tra culture diverse e un affascinante dialogo fra I'arte degli Espressionisti e le loro fonti d'ispirazione africane e dei Mari del Sud.

Capolavori dell'Espressionismo

La raccolta de Buchheim comprende una gamma straordinariamente ampia e qualitativamente ragguardevole dell'arte espressionista. La collezione è diventata famosa a livello internazionale, grazie a una tournée mondiale tenutasi negli anni Ottanta. Nel cuore della raccolta troviamo opere di pittori come Kirchner, Heckel, Schmidt-Rottluff e Pechstein che insieme a Nolde e a Mueller (anche se questi ultimi solo temporaneamente) appartenevano al movimento artistico ”Die Brücke“ (”il ponte“ 1905-1913). Essi cercavano di elevare l’espressività della loro arte per mezzo di forme audaci e concise, di monumentalità e di colori accesi. A quel tempo i giovani pittori protestavano contro I'arte ufficiale dell’epoca guglielmina; il loro desiderio artistico trovava espressione nel riprodurre tutto ciò che li ”spingeva a creare“ in modo ”immediato e non falsificato“. Oggi le loro opere appartengono ai classici e segnano I'inizio dell'epoca moderna in Germania.

Sulla scorta del ricco patrimonio della Collezione de Buchheim, non solo si può ripercorrere fino agli anni Venti lo sviluppo artistico dei pittori del movimento ”Die Brücke“, ma grazie alla contemporanea esposizione di oli e di lavori su carta, risulta soprattutto chiaro l’influsso avuto dalla xilografia e dagli schizzi sullo stile pittorico del movimento stesso. Tale collezione documenta in modo significativo che il valore della grafica espressionista è paragonabile unicamente alle xilografie e alle incisioni su rame del periodo di Dürer.

Attorno ai lavori, qui esposti, appartenenti al movimento artistico ”Die Brücke“ si raggruppano le opere di singoli, come Max Beckmann e Christian Rohlfs. Anche i precursori e i successori – quest’ultimi costituiscono la seconda generazione di Espressionisti – sono ampiamente rappresentati. Notevoli sono gli acquarelli e le opere grafiche di Otto Dix che ci introducono e accompagnano nell'arte degli anni Venti.

La Raccolta di un Pittore

La vera chiave d’accesso alla Collezione de Buchheim ci viene fornita dalle opere pittoriche e artistiche dell’artista stesso. Poiché Buchheim – fin da bambino genio della pittura - è un osservatore, tutto ciò che egli percepisce con i propri occhi diviene il soggetto dei suoi quadri e delle sue fotografie, così come dei suoi romanzi. La vista è il mezzo per riconoscere e comprendere il mondo circostante. Ad ogni nuova acquisizione, che entra a far parte della sua collezione, egli conquista nuovi spazi: Buchheim non colleziona, bensì trova. Egli non si aggrappa a norme o a classificazioni di ”prezioso“ e ”privo di valore“, o alle categorie di arte ”minore“ o ”superiore“; né si limita o si specializza in uno o più campi. Buchheim è aperto alla pienezza della vita ed è sempre pronto a stupirsi di fronte alla molteplicità delle forme della natura e all'immensa inventiva dell’uomo.

Il Museo vivente – Il ricambio costante del patrimonio artistico in esposizione, le mostre particolari e gli eventi

Chi ha visitato per una sola volta il museonon è certamente in grado di conoscerne la raccolta completa. Il patrimonio artistico – anche in ambito espressionista – è così vasto, che per interi decenni potrebbero essere proposte al visitatore opere sempre nuove. A questo si aggiungono le mostre speciali nel ”Grafikkabinett” (gabinetto di grafica) con capolavori, tra gli altri, di Picasso, Léger, Matisse, Braque, Chagall provenienti dalle Collezioni Buchheim. Inoltre, manifestazioni collettive supportate da filmati e diapositive, workshop per bambini e per adulti, letture accademiche, concerti e quant’altro aiutano ad approfondire le tematiche delle Collezioni Buchheim.

Etnologia e Etnografia

II caleidoscopio di oggetti etnologici ed etnografici – raccolte modestamente definite come ”minori“ – è composto da pittura dietro vetro, vasi in stile Liberty, figure di animali presi dalle giostre, all’incirca 3000 paperweights (fermacarte di vetro), innumerevoli stampe grafiche popolari, armadi contadini, porcellane, ceramiche, vetri, tessuti e gioielli da tutto il mondo, sculture, maschere ed oggetti di culto proveniente dall’Africa, giochi d’ombre indonesiani, disegni a china cinesi, xilografie giapponesi, manifesti e molto altro ancora. Oltre a ciò sono esposti lavori eseguiti da artisti autodidatti: dal geniale scultore del legno Hans Schmitt al pittore contadino Max Raffler, dal ventriloquo Muskat al naif parigino Hector Trotin. É impossibile ridurre complessivamente a un comune denominatore questa singolare opera artistica messa in scena da Buchheim, anche se il suo entusiasmo per la forza espressiva, per i colori forti e le dispendiose tecniche artigiane, così come per la molteplicità delle forme dell’ ”arte popolare“, accenna a ipotetici sentieri da percorrere attraverso il caos.


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